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Curriculum

Curriculum

Il duo formato da Mirko Gianformaggio e Patrizia Guastini è attivo nel settore dello spettacolo e dell’educazione dal 1993: teatro convenzionale e di strada, cabaret, conduzione di spettacoli radiotelevisivi e dal vivo, clowncare (impropriamente nota come “clown-terapia” o “comicoterapia”), laboratori di drammatizzazione teatrale,  invenzione di storie, promozione culturale.

Mirko Gianformaggio è autore di “Non si vive di solo pancreas – il primo anno di un giovane diabetico”, libro autoironico sul tema “diabete”, pubblicato nel 1997 da T.R. Firenze e recentemente ristampato.

Anni di “pratica sul campo”, arricchiti da studi specifici, sia in ambito teatrale – dizione, mimo, storia del teatro comico, trucco e costume teatrale, ecc. – sia nel sociale (Patrizia Guastini è diplomata Tecnico dei Servizi Sociali all’Istituto “Elsa Morante” di Firenze), hanno permesso a i formaggini guasti di mettere naturalmente a punto un “metodo” che combina tradizione e continua ricerca.

I due artisti hanno dapprima formato, assieme a due colleghi fiorentini, un’associazione particolarmente orientata al teatro di strada e all’attività artistica in ambito socio-sanitario. Risale infatti al periodo 1994/2000 una serie di collaborazioni con ospedali (“Meyer” di Firenze e ospedali di: Prato, Pistoia, Lucca, Siena, Grosseto; non limitatamente a reparti pediatrici) e strutture per anziani. Successivamente, Mirko e Patrizia hanno fondato, insieme al socio Federico Magherini, “M’illumino d’immenso”, un servizio gratuito di clowncare, attuato in diversi reparti dell’ospedale “Santa Maria Annunziata” di Ponte a Niccheri (FI), impegnato in periodiche missioni all’estero (prevalentemente Palestina e Bielorussia) e mirato alla formazione di futuri medici, infermieri e addetti alla sanità in genere. Nello stesso periodo, la coppia ha fondato l’associazione i formaggini guasti, che recentemente è passata dalla forma giuridica di a.c.s.d. (ovvero, associazione culturale sportiva) ad APS, ovvero Associazione di Promozione Sociale. Dopo oltre un decennio (1993 – 2005) di laboratori in scuole di ogni ordine e grado, i formaggini guasti hanno fondato la piccola scuola di Teatro, aperta a Prato e a Montemurlo nel 2005 e rivolta inizialmente a bambini e adolescenti, successivamente anche agli adulti. Nel mese di marzo 2018, la definizione è cambiata, da piccola scuola di Teatro a Movimento di Cultura Teatrale.

L’associazione annovera, tra i propri soci/collaboratori:

  • una pedagogista, mediatrice familiare, scolastica, sociale, interculturale.
  • una psicologa
  • una consulente musicale, Maestra d’Orchestra
  • una logopedista
  • una coreografa professionista
  • alcuni allievi attori/musicisti (chitarra, fisarmonica, flauto, percussioni) che partecipano attivamente ai nostri spettacoli e laboratori.

 

Tra le più importanti iniziative al loro attivo, i formaggini guasti hanno anche l’ideazione di “Ci vediamo a teatro”, una rassegna di spettacoli per le famiglie, che va in scena con successo da diverse stagioni, oltre ad Arzinvùd (arts in the woods), un seminario estivo – che si svolge in montagna – incentrato su diverse discipline artistiche (teatro, pittura, scultura, musica, fotografia).

 

 

 

Tra le nostre attività principali negli anni scorsi:

 

  • numerose partecipazioni a festival di teatro di strada in tutta Italia
  • laboratori di drammatizzazione teatrale per i comuni di Prato e Firenze e Montemurlo
  • laboratori di drammatizzazione teatrale nelle scuole (pubbliche e private) del territorio, secondarie, primarie e dell’infanzia
  • dal 1995 al 2005, stabile collaborazione con il comitato di Prato per Telefono Azzurro, con la partecipazione e direzione artistica delle varie edizioni di “Telefono Azzurro in festa” al Castello dell’Imperatore
  • diversi anni di esperienze come “clown-dottori” all’ospedale “Meyer” di Firenze (dal 1994 al 1998), al reparto pediatrico dell’ospedale di Prato (dal 1994 al 1998) e successivamente di Pistoia.
  • ciclo di comicoterapia alla casa di riposo “Casa delle magnolie” di Firenze
  • un anno di servizio come “clown-dottori” per pediatria e ostetricia dell’ospedale “Misericordia” di Grosseto
  • campo estivo per adolescenti diabetici in Sardegna, per la U.O. Diabetologia di Cagliari
  • attività per P.A.M.A.T. (prevenzione abusi ai minori associazione toscana), con ciclo comicoterapeutico per adolescenti, finanziato da Provincia di Prato e Regione Toscana
  • servizio di dottori clown “M’illumino d’immenso” all’ospedale “S.M. Annunziata” di Ponte a Niccheri (Firenze), in sala prelievi e nei reparti di pediatria ed emodialisi
  • partecipazione alla progettazione e alla realizzazione di un seminario per gli studenti della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, con un intervento di “teatro nascosto” (2007)
  • produzioni teatrali per bambini e ragazzi (“Il Natale di Malvina”, “Si fa presto a dire regali – elfi al lavoro”, “Camembert, grande mago”, “Malvina, piccola principessa”, “Il frullafiabe”, “Le peripezie del principe Schiaccianoci”, “La fine del re dei topi”, “Ue’… Pinocchio!”, “I segreti di Pinocchio”, “La dura realtà delle favole”, “Come pinguini a Honolulu – elfi d’estate” e molti altri)
  • organizzazione di “Ci vediamo a teatro”, rassegna di teatro a Montemurlo in collaborazione con Comune di Montemurlo e Fondazione Toscana Spettacolo ONLUS, a partire dal 2008
  • Arzinvùd”, seminario artistico estivo nel bosco (a partire dal 2009)
  • Iniziativa “Un biglietto di pane”, promossa per la prima volta nel 2012 (e riportato in scena in seguito) con un tour dello spettacolo comico “Ci à piaciato”, messo in scena dagli allievi della Compagnia Stabile per raccogliere beni di prima necessità per persone in difficoltà economiche
  • Progetto “MENO MALE (che se ne parla)”, offerto gratuitamente a soggetti costretti ad affrontare situazioni di difficoltà dovute a diverse fonti di malessere (disgregazione sociale, atti di bullismo, BES, insorgenza di malattie tumorali e altre patologie, in alcuni casi lutti in famiglia). Può essere definito come “Iniziativa sociale per il benessere nonostante tutto”. Il servizio vede impegnate le figure professionali facenti parte del nostro organico: psicologa, logopedista e pedagogista.
  • Numerosi progetti di PROMOZIONE della LETTURA nelle biblioteche del territorio, a partire dal 1998 e attualmente in corso (Ficcanasi in biblioteca, Sei un mito, Chi è st’UFO delle leggende?, In viaggio verso Eurolandia, Piccolo sipario viaggiante, Il frullafiabe, Risate in pista, Buon appelibro, Voli del pensiero, Fifastrocche e filasciocche, Felici coLIBRI’, Tutti per ONU – ONU per tutti, Anton Pirulero, UNIciTA’ d’Italia, Centocinquanta la gallina canta, Voglio fare l’astronauta…, La buffa scienza)

 

Contatti

0574.651548  –  328.2718519 –  329.2220497 

e-mail: iformagginiguasti@gmail.com

www.iformagginiguasti.com

Di seguito, una presentazione del Movimento di Cultura Teatrale (già piccola scuola di Teatro)

Quella scorsa è stata la diciottesima stagione. Il movimento rappresenta una realtà ancora giovane, che ha però radici profonde (lavoriamo con e per i giovanissimi dal 1993). I primi anni, hanno visto prendere forma quello che abbiamo voluto definire “un LUOGO nuovo e insolito”, un luogo appartenente a diverse entità, ovvero al duo comico i formaggini guasti, ai loro collaboratori, ma anche a tutti gli allievi e rispettive famiglie, perché chi ci ha creduto e continua a crederci, non è semplicemente fruitore ma parte attiva di questo coraggioso “sogno”.

L’aggettivo “piccola”, che caratterizzava la precedente definizione di “piccola scuola di Teatro”, stava a significare che questo laboratorio non ha pretese accademiche e si accosta con umiltà e rispetto a quella grande forma d’arte che è il teatro, ma soprattutto perché l’entità da noi costruita è come una cameretta a disposizione dei nostri figli, dove essi possano divertirsi, studiare, rilassarsi, esprimersi…

Il progetto è destinato a bambini dai 6 anni in su, ragazzi e adulti. Gli allievi sono suddivisi in quattro fasce d’età: 6/10 anni, 11/14, +15 anni, adulti.

 

I precedenti

Ogni stagione ha visto nascere una produzione originale…

2005/2006 – “Provini”, ha coinvolto circa venticinque allievi. Lo spettacolo è stato preparato attraverso lo studio e la sperimentazione delle varie forme d’intrattenimento che nella nostra epoca affollano la televisione. Abbiamo guidato gli allievi verso lo sviluppo di un occhio critico sulle aberrazioni dello show business.

2006/2007 – “Ci à piaciato!”, ha visto impegnati circa quaranta allievi, assieme ai quali abbiamo seguito un percorso nel ricco mondo del Varietà e dei grandi comici, soprattutto del passato. Il titolo stesso era un riferimento a Ettore Petrolini, alla cui inimitabile arte, il nostro lavoro ha voluto tributare un appassionato omaggio.

2007/2008 – “acCIAKkati”. Il sottotitolo “piccole parodie del GRANDE cinema” dice tutto. Abbiamo lavorato sulla parodia, intesa come forma di spettacolo ricca di spunti e di insegnamenti. La visione di numerosi filmati e un lavoro accurato di approfondimento, hanno permesso la nascita di un prodotto molto interessante, interpretato da quasi cinquanta giovanissimi attori di età comprese tra i 6 e i 13 anni.

2008/2009 – “Dreq maske” (la q di “dreq” si pronuncia come una c dolce) è un’espressione albanese e significa “maschere dannate”. Perché questa parola così forte? Perché proprio “dannate”? La risposta è nell’origine più profonda del percorso, a partire dalla storia della Commedia dell’Arte – seguito assieme a noi dai nostri settanta allievi – che ha condotto alla nascita dello spettacolo rappresentato, a Montecarlo (LU), nell’aprile 2009. Abbiamo ritenuto importante partire dall’origine di questo mestiere (quello di chi, come noi, vive di teatro), che paradossalmente è più “moderna e contemporanea” in confronto ad un’attualità basata su luoghi comuni e culto dell’apparire. Ecco perché “dannate”. La scelta della lingua albanese, vuol essere un semplice e affettuoso omaggio a chi viene da fuori, da un “fuori” qualsiasi.

2009/2010 – “La paura numero dodici” ha coinvolto oltre settanta allievi. Si è trattato di un’esperienza completamente nuova: un video teatrale (e dal titolo si può intuire il tributo a Eduardo De Filippo, pioniere dell’arte teatrale portata in televisione e autore – tra tanti capolavori – di una commedia intitolata “La paura numero uno”). “La paura numero dodici” non nasceva da un calcolo a tavolino, né dal bisogno di “fare comunque qualcosa di bellino”: non sono questi i nostri obiettivi, non è questa la nostra filosofia. Lo spettacolo è stato il naturale suggello di un cammino articolato: esercizi introspettivi, simulazioni mirate alla definizione del concetto di grottesco, visione di filmati e utilizzo di brani teatrali dai contenuti attinenti al nostro programma didattico, ed infine discussioni approfondite sulla realtà in cui viviamo. Sono stati gli allievi stessi a dar vita – osservando le paure degli adulti – ad una serie di piccole sceneggiature.

Abbiamo riflettuto in particolare su una questione: in un mondo nel quale si parla di crisi e si butta via il cibo, si parla di emergenza ambientale e si sprecano acqua ed energia, si parla di salute e si acquistano cibi adulterati, si parla di sicurezza stradale e si sfreccia su automobili sempre più veloci… dov’è la finzione? E’ nel teatro? Ne siamo sicuri?

2010/2011 – “CommuniCHE?!” è andato in scena il 28 maggio 2011 nell’anfiteatro del Centro per l’Arte Contemporanea “L. Pecci” ed ha coinvolto circa ottanta allievi. E’ stato il frutto di un complesso lavoro di contaminazione (il filo conduttore della stagione 2010/2011). Al centro di tutto, la comunicazione, argomento apparentemente difficile per i giovanissimi, ma in realtà difficile per tutti. Infatti, i sistemi di comunicazione dell’epoca attuale, sono fortemente caratterizzati dalla confusione…

“CommuniCHE?!” è stata un’opera collettiva, surreale, con una regia “allargata” alla partecipazione degli allievi.

 

2011/2012  – In “Sogno d’una notte in mezzo di strada” si sono esibiti circa ottanta giovanissimi, di età comprese tra i 6 e i 17 anni.

Innanzitutto abbiamo cercato di far sì che i nostri ragazzi sapessero qualcosa dell’Autore. Per far questo, oltre a parlarne in modo breve e semplice, abbiamo fornito loro dei link… dei collegamenti, perché potessero “curiosare” anche per conto proprio, magari con l’aiuto dei genitori…

Passo successivo: la visione di quattro diversi adattamenti della commedia: una versione musicale, un balletto (su musiche di Mendelssohn), la versione cinematografica di Hoffmann e infine uno spettacolo di coreografie e ombre cinesi al quale abbiamo assistito dal vivo, al Teatro Fabbricone. E’ nato così “Sogno d’una notte in mezzo di strada”, una trasposizione di sorprendente efficacia. La ricchezza e l’originalità della messinscena, hanno beneficiato della crescita dei due percorsi complementari: il corso di teatro/danza e quello di scenografia e atelier dei costumi (questi, assieme ad altre discipline, hanno poi avuto ulteriore sviluppo nella stagione successiva).

2012/2013  – La stagione si è conclusa con la messinscena intitolata “Frankenella Cinderstein (l’incubo di Cenerentola), un’inquietante sintesi tra il romanzo di Mary Shelley – ovvero “Frankenstein”, del 1816 – e la celeberrima fiaba. Sul palcoscenico e intorno ad esso, si sono mossi circa 85 allievi, supportati da una mezza dozzina di docenti. Sarebbe eccessivo, pretendere di esporre in questo paragrafo la complessa evoluzione dello spettacolo e della mostra ad esso connessa; ci limitiamo a fare riferimento ad una semplice mappa concettuale che illustra il misterioso legame esistente tra i due personaggi, ma soprattutto tra le due opere letterarie.

Come è facile dedurre, un personaggio chiave, nel nostro lavoro di ricerca, è stato Andy Warhol, esponente di spicco della pop-art. Proprio questa corrente artistica ha ispirato l’intero lavoro, soprattutto per quanto riguarda scenografie. trucco e costumi, ma ha influenzato in modo significativo anche le coreografie, le musiche e perfino la stessa sceneggiatura di uno spettacolo divertente e di notevole spessore. Impossibile non individuare – tra le righe di un copione scritto, in buona parte, direttamente da allieve e allievi – la drammatica sovrapposizione delle due figure, che oggi si realizza in tanti personaggi pubblici (uomini e donne) che, nell’illusorio desiderio di ottenere bellezza ed eterna giovinezza, si affidano alla “magia” della chirurgia estetica, uscendone di fatto trasformati in orridi “mostri”.  Non crediamo sia necessario spiegare oltre: la visione del filmato e delle fotografie che documentano lo spettacolo, saranno largamente sufficienti.

2013/2014  – “L’eroe, il supereroe e il contaballe”. Un prologo con quattro coreografie, una mostra del laboratorio di fumetto, di costume e di oggetti di scena, un video in loop a supportare la performance sul soldato – eroe mancato e azioni in contemporanea (arricchite da musiche eseguite dal vivo dalla band della piccola scuola di Teatro) in tre spazi diversi: oltre novanta allieve e allievi hanno dato vita ad uno spettacolo straordinario. Al pubblico è stata proposta, sotto diverse forme, una riflessione sulla controversa figura dell’eroe, spaziando dal grottesco processo a Giovanna d’Arco, al tragico colloquio tra Ettore e Andromaca, alla tagliente ironia de “L’eroe” di Achille Campanile, alla parodia dei supereroi e dell’eroe “casuale”.

2014/2015  – “Millemilionidimiglia” è andato in scena a Montemurlo il 5 e 6 giugno 2015. Una ricca mostra di quanto realizzato dai gruppi di Scenografia, Costume, Fumetto e Disegno Digitale, ha aperto la manifestazione, costituita da una serie di spettacoli. Le coreografie di danza contemporanea, hip-hop e acrobatica, oltre a un mini-concerto della nostra band, hanno diviso la scena con pezzi originali di teatro, creati e interpretati da allievi e allieve, sotto la nostra regia… Sia la mostra, sia tutto ciò che è stato rappresentato in scena (musiche dal vivo, coreografie e pezzi teatrali) è stato basato sul tema del VIAGGIO.

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. (Marcel Proust)

 

2015/2016  – “LIBERTA’ (dentro e fuori) è andato in scena a Montemurlo il 21 e 22 maggio 2016.

LIBERTA’ è una grande scatola. Ognuno la riempie come e quanto vuole, qualcuno la lascia vuota e la mostra come cosa prodigiosa.

Nel percorrere una strada segnata da un simile principio c’era da stare attenti. Non lo siamo stati.

Abbiamo rischiato, come si conviene a chi fa dell’arte. Rischiato di volare troppo in alto o di scadere nella banalità, di urtare sensibilità o deludere aspettative. Ma il nostro lavoro mira alla realizzazione di un prodotto artistico che combini – in una formula che preluda a una reazione chimica dagli effetti imprevedibili – teatro, danza, musica, pittura e scultura, disegno, fotografia, arte sartoriale. E questo abbiamo fatto.

Ognuno – allievi e genitori – trarrà da questa esperienza tanto o poco, in misura di quanto ha scelto e sceglierà di essere DENTRO o FUORI da quest’onda di cultura viva che decine di esseri umani, di età tanto diverse, hanno creato in otto mesi di lavoro e passione.

“Dentro e fuori”, il sottotitolo della manifestazione e dell’intera stagione della piccola scuola di Teatro, può essere letto in diversi modi: libertà interiore o manifesta, detenzione ed evasione, decidere se essere parte di un “branco” o di vivere diversamente, scegliere se seguire le mode o no…

2016/2017  – “Wild(e) Times – il TEMPO… 2° Oscar Wilde è andato in scena a Montemurlo il 21 maggio e a Poggio a Caiano il 28 maggio 2017.

Un lavoro complesso e articolato, fatto di azioni teatrali, musica e coreografie, sul concetto di tempo, attraverso alcune opere di Wilde (“Il principe felice”, “Il fantasma di Canterville” e “Il ritratto di dorian Gray”).

2017/2018  –  “Molierate”

Sabato 26 e domenica 27 maggio 2018, a conclusione della stagione, abbiamo presentato uno spettacolo creato e interpretato dai nostri allievi dei vari gruppi di Prato. Bambini e ragazzi dai 6 ai 20 anni, hanno preso spunto da alcune delle maggiori commedie di Molière (“Il malato immaginario”, “Il medico per forza” e “L’avaro”), per dare vita ad uno piccolo articolata rassegna, con testi originali arricchiti da danze, musiche dal vivo e realizzazioni scenografiche.

2018/2019  –  “Diavolerie e insalata russa”

Tre giornate di teatro – tra il 25 e il 30 maggio 2019 – hanno visto alternarsi in scena allieve e allievi delle diverse fasce d’età, in brani ispirati a opere di autori russi dell’800 e del ‘900. “Le castagne del diavolo” (da “il calzolaio e lo spirito maligno” di Cechov), “Mutazioni” (da “Il naso” di Gogol’), “Va’ all’inferno” e “Banane portoricane” (entrambe ispirate a “Il maestro e Margherita” di Bulgakov). Della rassegna hanno fatto parte anche due coreografie hip-hop dai titoli “Angel” e “Devil” e uno speciale spettacolo in stile “teatro di rivista” dal titolo “Trance”.

2019/2020  –  “Il mare”

La stagione era iniziata in modo “tradizionale” e si sarebbe conclusa con una rassegna di messe in scena sul tema, alcune basate su sceneggiature originali, una su un adattamento de “Il gabbiano Jonathan Livingston” di R. Bach. Ma l’irruzione della pandemia ha scompaginato i nostri programmi. Tuttavia, non ci siamo fermati e lavorando prevalentemente “a distanza” abbiamo dato forma ad un’esperienza straordinaria, convertendo le sceneggiature in audio-sceneggiati (sul modello degli originali radiofonici di antica memoria). Abbiamo così realizzato 5 CD: “Al vero gabbiano Jonathan”, “Mare aliorum”, “Nel mare, senza fine”, “Tra il dire e il mare c’è di mezzo il faro” e “Non tutti i mari vengono per nuocere”. Quest’ultimo lavoro (consistente in graphic novels, video musicali e coreografie) è stato poi portato in scena nel settembre del 2020.

2020/2021  –  “Paure e misteri”

Malgrado le flebili speranze di poter ritrovare la “normalità”, si è prospettata una seconda stagione carica di incertezze e timori. Le probabilità di poter tornare sul palcoscenico rimanevano basse. Allora abbiamo deciso di affrontare una nuova sfida: realizzare un film. Nonostante i tempi strettissimi, i timori di quarantene a macchia di leopardo e innumerevoli altre difficoltà, il nostro piccolo capolavoro ha visto la luce. Il prodotto consiste in un doppio DVD: “Chi ha paura della capra ferrata?” (“patchwork” di ultra-corti), “Cosciotto d’agnello” (mediometraggio liberamente ispirato all’omonimo racconto di Roald Dahl), “Omicidio in palcoscenico” (lungometraggio giallo originale) e “Un po’ di Poe” (collage di video musicali, coreografie e graphic novels)

2021/2022  –  “C’era troppe volte (un approccio disinvolto al sacro mondo della fiaba)

La stagione ha permesso a un buon numero di allieve e allievi di sperimentare in grande libertà un tema fondamentale appartenente a ogni cultura popolare. La prima fase (settembre 2021/gennaio 2022) è stata incentrata – oltre al tradizionale lavoro sulle basi e ai giochi di socializzazione e aggregazione – sullo studio del tema fiaba/favola e all’approfondimento di alcune tra le fiabe tradizionali. Successivamente, i gruppi delle diverse fasce d’età hanno seguito percorsi differenti.

I  6/10 anni sono stati guidati nell’invenzione di fiabe inedite da portare in scena. Hanno così preso vita: “Una corona per tre”, “La regina diffidente”, “La trovatella”, “La spada maledetta” e “L’atelier delle principesse”, azioni brevi, originali e divertenti.

I gruppi della fascia 11/15 anni hanno lavorato sul lato “filosofico/pedagogico” della fiaba, individuando gli elementi salienti di un classico a loro scelta, da sviluppare attraverso una scenggiatura originale ambientata nell’attualità. Abbiamo così portato in scena: “Cappuccetto rider” (da Cappuccetto rosso), “Segregata” (da Rapunzel), “Case impopolari” (da I tre porcellini) e “Abbandonate” (da Haensel e Gretel). Davvero dei piccoli gioielli teatrali.

Ragazze e ragazzi della fascia +15 anni si sono invece espressi sull’approccio satirico alla fiaba, producendo in quasi totale autonomia “A very jazzy fairytale”, una sorta di surreale sit-com ambientata nella casa di Peter Pan, che ha visto interagire l’eterno bambino con diversi personaggi: il gatto con gli stivali, Pinocchio, il principe azzurro, la piccola fiammiferaia e altri ancora.

Il gruppo di Arti Sceniche, guidato dalla squadra composta da Mirko Gianformaggio (teatro), Valentina Marini (voce e canto), Ester D’Argenio e Virna Gianformaggio (movimento e danza), ha “sfornato” un’autentica gemma: “Todo cambia”. Una piéce talmente bella da risultare pressoché indescrivibile a parole.

2022/2023  –  “Poesia, il jazz della letteratura”

E’ stata una stagione ricca di stimoli, tanto per noi docenti, quanto per i giovani e giovanissimi allievi. Il tema della poesia ha suscitato tanta curiosità ed è sfociato in un finale che ha pienamente reso la forza del percorso.

I  6/10 anni si sono espressi attraverso tre diverse azioni:

  • “Cose di poesia” – ogni allievo ha scelto e presentato in scena un oggetto che ha definito come metafora della poesia
  • “Poesia senza parole” – un’azione puramente gestuale, nella quale un attore-scultore ha modellato un attore-statua, si è conclusa con un aforisma sul tema della poesia, pronunciato da ciascun attore-scultore
  • “La poesia è desueta?” – prendendo spunto dal percorso nel mondo delle parole desuete (in apertura di ogni lezione, abbiamo “scoperto” una parola della lingua italiana caduta in disuso), i giovanissimi allievi hanno scritto dei propri componimenti, che hanno presentato – in un clima di leggera ironia – davanti ad una “commissione di esperti”.

I gruppi della fascia 11/15 e quelli della fascia +15 anni hanno dato vita a due diverse piéce:

  • “Capire la poesia” – una messinscena farsesca e dall’impronta squisitamente satirica sul mondo degli studiosi e sui concorsi di poesia.
  • “Il cammino per l’illuminazione – commedia per poeti, monaci ed elettricisti” – una divertentissima messinscena ambientata in un improbabile Oriente: tre monaci cialtroni si avventurano in un complicato cammino alla ricerca del “testo sacro”, un misterioso libro di poesie scritto da un sedicente Illuminato.

Il gruppo di Arti Sceniche, guidato anche quest’anno dalla squadra composta da Mirko Gianformaggio (teatro), Valentina Marini (voce e canto), Ester D’Argenio e Virna Gianformaggio (movimento e danza), ha prodotto uno spettacolo di taglio quai cinematografico. “Cafè Montmartre” è infatti fortemente caratterizzato da atmosfere che richiamano alcuni film di Jim Jarmush, ma anche di Pedro Almodovar e perfino di Federico Fellini. In un locale sui generis, si incontrano diversi personaggi che a modo loro incarnano il concetto di poesia. Il risultato è un’ora di dialoghi, canzoni e gesti dal forte carattere onirico.

 

Tutti gli spettacoli elencati sono visibili a richiesta.

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Come già detto, noi continuiamo a considerarci una realtà ancora giovane, libera da pretese accademiche. Ci siamo sempre più allontanati da alcuni stereotipi, insistentemente proposti dai media, che spesso prospettano ai giovani un’idea dello spettacolo coincidente con individualismo e superficialità. Non aspiriamo ad essere una “fucina di talenti” (anche se i talenti di allieve e allievi si stanno manifestando, ma con naturalezza) e ribadiamo che il Movimento di Cultura Teatrale vuol essere, per i giovanissimi, un luogo dove essi possano divertirsi, studiare, rilassarsi, esprimersi… Magari ospitando, quando possibile, i genitori, i nonni…